Cambia tutto con il Decreto Bollette 2025: bonus sociale potenziato, luce e gas più leggeri!

Il prossimo passaggio formale più atteso sulle misure contro il caro-energia arriva con la pubblicazione del Decreto Bollette, fissata per il 25 febbraio 2025. Sul tavolo ci sono interventi concreti per alleggerire le spese delle famiglie: la novità principale riguarda il bonus sociale per le bollette di luce e gas, che potrebbe essere esteso a un numero molto più ampio di nuclei. Chi controlla le bollette lo vede ogni mese: per molte famiglie la voce «energia» pesa sempre di più sul bilancio domestico. Un dettaglio che molti sottovalutano è che l’estensione del sussidio non è solo un numero di beneficiari in più, ma cambia il meccanismo con cui il contributo arriva direttamente in bolletta.

Il provvedimento annunciato dal governo prevede un quadro temporaneo di misure studiate per intervenire in modo rapido. Sul piatto ci sono risorse complessive pari a circa 3 miliardi di euro, pensate per coprire sei mesi di intervento straordinario e superare la fase più acuta dell’aumento dei costi energetici. Le coperture verranno individuate con un mix di entrate e misure fiscali: si parla di risorse legate al mercato del gas e di aggiustamenti sulle entrate fiscali. Nel dettaglio tecnico si valuta anche un incremento della platea dei beneficiari, con conseguente impatto sui conti pubblici stimato intorno a 1,5 miliardi per la sola estensione del bonus. Un fenomeno che in molti notano solo d’inverno è proprio la maggiore richiesta di sostegno nelle zone più fredde del Paese: è lì che il peso del riscaldamento fa la differenza.

Chi può ottenerlo e quanto vale

Il cuore dell’intervento riguarda i requisiti di accesso e gli importi applicati direttamente in fattura. Attualmente il bonus sociale viene riconosciuto alle famiglie con ISEE basso: la soglia consolidata è di 9.530 euro per i nuclei fino a tre figli a carico, mentre per le famiglie numerose è prevista una soglia fino a 20.000 euro. Con il nuovo decreto è ipotizzato un innalzamento della soglia ordinaria a circa 15.000 euro, misura che porterebbe la platea da poco più di sette milioni a oltre dieci milioni di persone. Ecco perché il cambiamento non è solo formale: aumenta la probabilità che lavoratori con redditi bassi e pensionati rientrino nel sostegno.

Gli importi restano differenziati tra bonus luce e bonus gas. Per l’elettricità il contributo annuo varia in base alla composizione del nucleo familiare; si parla di cifre che partono da poco oltre 110 euro all’anno per famiglie molto piccole fino a circa 160 euro per nuclei più numerosi. Per il gas l’ammontare dipende da stagionalità, zona climatica e uso: le misure previste vanno da piccole quote per usi minimi fino a importi superiori nelle aree più fredde e nei mesi invernali. Un aspetto che sfugge a chi vive in città è la variabilità territoriale: nelle province del Nord il sostegno può essere più elevato perché il consumo per il riscaldamento è più intenso.

Assegno Unico, nel 2025 oltre 13 miliardi alle famiglie: nel 2026 arrivano gli aumenti
Assegno Unico, nel 2025 oltre 13 miliardi alle famiglie: nel 2026 arrivano gli aumenti – superbonusok.it

Come funziona la procedura e cosa cambia nella pratica

Il meccanismo operativo del bonus rimane legato all’aggiornamento dell’ISEE tramite la compilazione della DSU. Le famiglie che rispettano i requisiti vengono identificate automaticamente e il contributo viene applicato in fattura senza bisogno di una domanda da parte del beneficiario. Questo sistema evita lungaggini amministrative e riduce gli errori di comunicazione tra utenti e fornitori. Nel corso dell’anno i Caf e i servizi online continuano a svolgere un ruolo chiave nell’aggiornamento della DSU, una procedura che molti utilizzano per altre prestazioni sociali.

Dal punto di vista operativo, il decreto introduce anche una finestra temporale di sei mesi per la sua validità, periodo pensato per dare respiro a famiglie e imprese mentre si valutano misure strutturali più durature. Un fenomeno che in questi mesi è stato più evidente è la pressione sulla bolletta delle famiglie numerose: proprio per questo il criterio di accesso che considera la composizione del nucleo è centrale. In pratica, chi ha una fornitura intestata a un componente indicato nella DSU e presenta l’ISEE nei limiti stabiliti verrà automaticamente riconosciuto come beneficiario. Restano margini di lavoro tecnico per definire esattamente le coperture e i criteri complementari: il risultato finale sarà visibile alla pubblicazione del decreto, ma già ora la misura porta una concreta possibilità di sollievo per molte famiglie italiane.